Vota SI: quando si esagera, prima o poi ci scappa l’autogol

referendum costituzionale
Mentre sto scrivendo sulla sinistra dello schermo c’è un banner che mi invita a votare Si. Ovunque ti muovi sulla rete fastidiosi pop up ti accusano di rubare il futuro ai giovani se voti NO, in alternativa a quelli che ti accusano di non voler bene all’Italia o di fartela con i fascisti.
Una frenesia comunicativa che non risparmia nessuna pagina aperta sul web, con l’esibizione tra l’altro di una disponibilità finanziaria inaspettata.
Ma strafare comporta dei rischi, a volte di cascare nel ridicolo, a volte di danneggiarsi seriamente ammettendo involontariamente una realtà che si vorrebbe negare.
Ed eccolo qui l’ultimo banner che su YouTube si fa trainare da un ignaro Willie Nelson: come al solito vi sono affiancate le due realtà, quella di adesso e quella paradisiaca che otterremo votando SI.
Con il NO l’Italia rimane com’è, ed è raffigurato un cumulo di monnezze.
Ora, spendere milioni e assoldare un guru della comunicazione made in USA per ammettere che dopo mille giorni di governo renziano il Paese è ridotto a un mucchio di spazzatura non mi pare il massimo.
Nemmeno io la penso proprio così, ma se lo dicono loro…
#referendumcostituzionale

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