Costituzione

E se provassimo ad applicarla?

Temo che durerà a lungo questa ossessione dei siisti di iscrivere quelli che non hanno votato come loro tra i leghisti, i grillini, i fascisti e via raccapricciando. Spero che dietro questo paravento dei social si decidano almeno in privato a farsi qualche domanda su cosa sia veramente accaduto. Coraggiosamente ha cominciato “l’Unità” interrogandosi sul destino della sinistra in Francia dopo Hollande; la prende un po’ da lontano ma può essere un inizio.
Tanti che, pur criticando le riforme proposte, si erano orientati per il SI si consolavano pubblicamente affermando che comunque i diritti fondamentali non venivano toccati dalla proposta. A parte il fatto che l’affermazione e l’assicurazione di quei diritti dipende poi dall’impianto istituzionale, la riforma, mentre e giustamente ridisegnava limiti e ambiti di azione delle Regioni (elefantiaci dispensatori di sperperi), avrebbe mantenuto e rafforzato i privilegi di quelle a statuto speciale (http://www.lavoce.info/archives/44046/quel-potere-di-veto-garantito-alle-regioni-a-statuto-speciale/) quando, volendo proprio riformare, sarebbe stato saggio mettere fine a una eccezionalità che non ha più alcun motivo (se mai lo ha avuto) per restare vin vita.

Qualcuno dovrebbe allora spiegarci per quale ragione il signor Kartenhoffer di Vipiteno o la signora Rosalia di Ragusa debbano avere garantiti dei diritti che agli altri vengono negati.
E magari fosse solo questo. Proviamo a leggerli questi diritti e poi valutiamo se, e quando, e dove vengono garantiti; e se in eguale misura per tutti i cittadini. Lavoro, salute, ambiente, istruzione, dignità, cittadinanza, servizi essenziali non sempre e non per tutti hanno lo stesso valore. Per i tantissimi poveri, nuovi o vecchi, si vanno riducendo o sono del tutto spariti.

Se un merito ha avuto questa sciagurata guerra civile che si è intenzionalmente provocata sulla Costituzione, è quello di essere stata letta (e magari riletta) dai tanti del SI e del NO che hanno affrontato seriamente il referendum. Proviamo a prenderlo come punto di partenza per un percorso – si sa, difficile e complicato – che porti alla sua piena applicazione.

Poi, dove si dimostrerà che non va, cambiamola pure. Ma dopo.

#Costituzione #riformecostituzionali

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