Se non è di disturbo, dopo le Paralimpiadi

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Le Paralimpiadi sono finite, i nostri tornano a casa e li attendono strette di mano al Quirinale, e commossi riconoscimenti; qualcuno li definirà perfino una risorsa. Ci sta tutto, va benissimo così.
Subito dopo, visto tanto entusiasmo, si spera che qualcuno metta mano a provvedimenti concreti per favorire l’inserimento scolastico e lavorativo, attuare il telelavoro, incrementare l’assistenza domiciliare, proporre una vera legge sul “Dopo di noi”, studiare nelle città una mobilità compatibile e potenziare i servizi di trasporto, semplificare l’accesso alle cure e all’assistenza, sostenere le famiglie, incoraggiare il ricorso alla domotica, individuare facilitazioni fiscali, creare supporti per incrementare l’autonomia, promuovere l’uso delle nuove tecnologie, smettere di parlare delle barriere – fisiche e mentali – e cominciare ad eliminarle sul serio… etc.

Sempre se non è di disturbo, s’intende

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