La rete? Meglio se si facesse i cacchi suoi

web spy

Che Internet permetta a chiunque voglia – e ne ha i mezzi – di osservare le nostre abitudini e invitarci a fare certe scelte mentre navighiamo è cosa risaputa e bene o male accettata con una dose di rassegnazione come contropartita inevitabile.
Ma ora si sta esagerando perché sospetto che nel giochino interagiscano soggetti diversi, magari in concorrenza tra loro, ma coalizzati nello spremere dai nostri comportamenti ogni informazione (e vantaggio) possibile.
Telefono per ricevere un’informazione (nemmeno un minuto) e dopo qualche ora Facebook mi invita a chiedere l’amicizia alla persona con cui ho parlato. Ingenuo pensare a una coincidenza.
Faccio una ricerca su Google per avere i dati tecnici di una apparecchiatura e già mentre mi muovo tra i siti suggeriti su questi compare la segnalazione di Amazon che quell’articolo loro ce l’hanno. Non faccio a tempo ad accorgermene che anche Lightinthebox si premura di darmi la stessa informazione.
E potrei continuare…
Non ho le competenze per dire che tutto questo è illegale (ma vorrei sentire qualche esperto), certamente è scorretto.

#Facebook, #Google, #Amazon, #Lightinthebox, #ecommerce

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