Come anticipato qualche mese fa chiude il sito barriereaverona.it.
Ringrazio con tutto il cuore le poche persone che hanno contribuito con segnalazioni e suggerimenti.
Ringrazio anche (con ben altro spirito) gli amministratori che si sono succeduti in 25 anni al Comune di Verona per avermi fatto capire che l’eliminazione delle barriere non è mai stata per loro una priorità, salvo qualche citazione nei programmi elettorali.
I numeri:
I disabili in Italia sono circa 13 milioni, dei quali 3.100.000 gravi (il 5.25% della popolazione).
Applicando questi dati a Verona – 256.000 abitanti – il risultato porta a una notevole presenza di disabili gravi; considerando che ognuno di essi è affiancato almeno da una persona che fa assistenza, vuol dire che oltre 25.000 concittadini sono privati del diritto alla mobilità.
Ma non esistono solo barriere fisiche, sono maggiori quelle burocratiche e politiche: bisogna favorire l’inserimento scolastico e lavorativo, attuare il telelavoro, incrementare l’assistenza domiciliare, finanziare iniziative e strutture per il “Dopo di noi”, realizzare nelle città una mobilità compatibile e potenziare i servizi di trasporto, semplificare l’accesso alle cure e all’assistenza, sostenere le famiglie, incoraggiare il ricorso alla domotica, individuare facilitazioni fiscali, creare supporti per incrementare l’autonomia, promuovere l’uso delle nuove tecnologie.
Insomma, sarebbe tempo di smettere di parlare delle barriere – fisiche, mentali e burocratiche – e cominciare ad eliminarle sul serio.