il governo del cambiamento

Il governo del cambiamento funziona

Il governo del cambiamento funziona. Una volta declassati – innanzitutto con la violenza di Salvini, ma anche con le argomentazioni sgrammaticate di Di Maio e i silenzi di Conte – i valori che per decenni hanno tenuto il coperchio sulla nostra ipocrisia, mezza Italia è cambiata fino a dimostrarsi orgogliosa delle morti causate in mare per le quali trova le giustificazioni più assurde girando la testa a fronte dei guai ben peggiori che ci assediano: criminalità organizzata, corruzione, povertà, mancanza di lavoro; che non si possono lasciare ai libici affinché le affondino.

Coglie nel segno interrogandosi su questo cambiamento questo articolo di Mauro Covacich. Val la pena di leggerlo.
“Chi sono gli altri? Come sono diventati così numerosi? Ma forse erano già tanti e io non l’avevo notato. Andavamo a farci la margherita nelle stesse pizzerie, giravamo per gli stessi centri commerciali, guardavamo le stesse partite, cantavamo le stesse canzoni. Come ho potuto non accorgermi che erano diversi? Tutti insieme eravamo la gente. Poi, d’un tratto gli altri sono cresciuti e, riversandosi nell’ampolla opposta della clessidra, mi hanno lasciato indietro, hanno trasformato me nel diverso, il fighetto minoritario, il granellino attaccato al vetro. Così ora la gente sta di là, anche se non si chiama più così, ora si chiama popolo. Come sono riusciti gli altri a diventare il popolo?”

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